Tra vicoli in pietra e orizzonti che abbracciano il mare, Sassa racconta secoli di storia con il fascino intatto di un borgo senza tempo.

(Sassa)

Sassa, il borgo sospeso tra cielo, mare e memoria.

Suggestivo borgo medievale arroccato sullo sprone di un colle, Sassa domina la valle del torrente Sterza, affacciandosi a est con uno sguardo antico e silenzioso.

Dalla sommità del Poggio al Pruno, che sovrasta l’abitato, lo sguardo si apre su un panorama immenso: si scorge il mare, si abbraccia gran parte dell’Arcipelago Toscano e, ai piedi del colle, si distende il celebre viale dei cipressi che da Bolgheri arriva fino a San Guido, cantato nei versi immortali del Carducci.

Le prime testimonianze scritte del borgo risalgono al 1008, quando il conte Gherardo vendette metà delle case masserizie possedute in un luogo detto Sassa, nel piviere di San Giovanni di Casale. Nel 1208, Sassa passò sotto il dominio del Comune di Volterra. È forse in questo momento che si accese anche qui la secolare contesa tra Comune e Vescovo, nonostante il castello di Sassa fosse stato ufficialmente assegnato al Vescovo di Volterra da Enrico VI con un diploma datato 1186.

Ancora oggi, il borgo conserva le sue antiche strutture architettoniche, dominate da un massiccio torrione, che probabilmente costituiva il mastio dell’antica rocca.

La Chiesa del paese, ampliata alla fine del XVIII secolo, presenta oggi una particolare doppia abside.

La parte più antica è il corpo centrale con l’abside esterno. All’interno si trovano due altari:

Di grande interesse artistico è il battistero, realizzato in marmo rosato screziato. Si compone di una colonnetta rettangolare sormontata da una semi-colonnetta, ornata da un astragalo con foglie di acanto, elegante e raffinato dettaglio scultoreo.

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